giovedì 5 luglio 2018

Professionalità mon amour

Credo che nella professionalità di un qualunque divinatore, ci sia (fra altre cose) il NON GIUDIZIO. 

Se una persona viene da me e mi espone una situazione su cui vuole fare chiarezza, situazione in cui io non mi infilerei mai perché non fa parte del mio sentire, non posso comunque giudicarla.
Posso solo aiutarla vedere le cose sotto un altro punto di vista, dirle cosa vedo nelle carte, e BASTA. È la sua vita, non la mia. Anche questo rientra nel libero arbitrio. Non è mio compito giudicare, non sono un prete al confessionale che ti deve perdonare e dare la penitenza.
(Ho recentemente cambiato dentista perché aveva un atteggiamento giudicante e aggressivo, lo farei anche col cartomante).
Mi fai una domanda, io rispondo attraverso le carte. Tutto il resto non conta. 
Se poi la questione sollevata proprio non mi piace, tanto che mi mette a disagio, rifiuto di continuare.

Ogni persona ha il suo vissuto, il suo perché, la propria storia, il proprio dolore, che lo ha portato in una certa situazione e se ha bisogno di guardarci, io sono disponibile, sempre professionalmente parlando.

A chi chiede consigli alle carte, rispondo con le carte, non con il mio modo di vedere la vita.

Anche perchè le carte (o altro) ti fanno vedere un po' oltre il semplice quesito si/no, ti permettono di vedere come la persona si pone emotivamente nella situazione e a quel punto capisci anche cosa c'è sotto le motivazioni, i bisogni, i desideri di chi pone la domanda.





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