sabato 11 luglio 2009

LE SCARPE ROSSE - J. Harris


Bello. Bello davvero.
Il restare a casa dal lavoro per una settimana, ad aspettare la chiamata e quindi non andando praticamente da nessuna parte, mi ha concesso quello che non facevo da anni: leggere per ore filate.
Forse è quello che mi ha fatto apprezzare di più il libro, chissa, comunque questo romanzo (il seguito di Chocolat) si è assolutamente fato apprezzare, nonostante sia ambientato tra Calenda e il Solstizio d'Inverno. Ma d'altronde qui ha anche piovuto e temporaleggiato, consentendomi di leggere a lume di candela bevendo tè verde con scorze di agrumi (regalo splendido di Fra).

Le prime pagine mi avevano lasciata un po' perplessa, per la perdita di quell'atmosfera di tempo indefinito che aleggiava in Chocolat; qui si parla di cellulari, tecnologia e telegiornali.
Ma poi la storia ha cominciato a tessere la sua ragnatela intorno a me, i personaggi si sono fatti più interessanti (Zozie su tutti, ma a me i cattivi delle fiabe son sempre piaciuti) l'atmosfera più magica e tesa.

Alla fine l'ho letto tutto d'un fiato, saltando un pranzo e ritardando le cene, portandome a letto anche con l'uomo, anche se non lo leggevo :P

Adesso è finito e mi manca e sento la necessita di un altro Harrir, ma so benissimo che non devo leggere due libri di seguito dello stesso autore.
Ho una marea di saggi da finire e un Pratchett sul comodino da un po'.

E poi oggi c'è il sole e si spera sempre in un pomeriggio sulla spiaggia. E l'atmosfera invernale svanisce e torna l'estate.