mercoledì 4 aprile 2012

IL DEMONE AMANTE

Incapace di sopportare le falsità
le ragazze che chiamavano
ogni volta che venivi
nel mio letto –
sono fuggita
e ora sogno di te
sapendo che tu
stai sognando di me,
sapendo che saremo sempre
l’uno la musa dell’altro, l’amante proibito,
strega e stregone,
legati da un filamento di carne,
mio amore attraverso lo specchio.
Sogno di te
come la strega
accanto al focolare del marito
sogna il gran maestro
della congrega,
sogna le pietre roventi
che pungono la carne,
mentre il suo buon marito
le carezza il fondoschiena,
mormorando parole
di mite amor domestico.
Tu sei il mio demone,
il diavolo nella carne,
il bimbo selvatico,
il ragazzo dagli occhi di brace,
il cattivo seme che accolsi
nel mio corpo,
l’ago infetto
che bramavo
più intensamente
della salute.
Da ogni riva di mare
ti vedo agitare le braccia
fuori delle onde spumeggianti
mentre anneghi
solo per rinascere
nella schiuma
tra le mie gambe.
In ogni letto
appari, spiritello sensuale,
prendendoti gioco dei miei amanti
coi tuoi scintillanti occhi azzurri
ed il bastone incurvato del tuo uccello
odoroso di zolfo.
Tu sei un guaio, un guaio doppio,
un guaio triplo,
la rovina della pace,
ma fai bollire
il mio calderone.
Sogno di te sempre
mentre giaccio
tra le braccia protettive
di un altro.
Sogno di te
come la strega condannata
sogna la fine
al rogo,
quando, legata al palo in fiamme,
offrirà la sua carne
perché divenga fumo,
i capelli perché divengan cenere,
l’anima perché sia portata via
sulle ali del vento,
a sposare, sposare, sposare
l’ultimo fuoco. 

(Erica Jong)